Ieri si è tenuta la seconda riunione dedicata alla trattativa per il rinnovo del CCNL 2022- 2024, alla quale ho avuto la possibilità di partecipare. Si è discusso prevalentemente della
parte economica e dunque alla suddivisione delle risorse disponibili tra le diverse voci stipendiali. Nella proposta dell’Agenzia, il 78,26% delle risorse verrebbe utilizzato per incrementare il tabellare e le parti fisse della retribuzione e il 21,74% per le altre voci. In altri termini, in media il tabellare verrebbe incrementato di 230 euro al mese lordi per 13 mensilità, gli incarichi in media di 79,90 euro mensili (con un incremento percentuale maggiore per i neoassunti), il disagio di 41 euro mensili ed il fondo di risultato di 37 euro.
Ma proprio sull’aumento del fondo di risultato si è incentrata la discussione, che ha visto tutti i sindacati concordi nel denunciare l’impossibilità di incrementare in modo cospicuo il fondo di risultato, in quanto, così facendo, infatti, si interverrebbe sul famoso algoritmo introdotto nel CCNL 2019-2021 art.27 c.3, con cui si calcolano le ore di lavoro, oltre alle canoniche 38 settimanali, “incluse” nella retribuzione di risultato. In tal modo, con l’aumento del fondo di risultato più saranno le ore di lavoro che i medici dovranno offrire all’azienda. Pertanto, tutte le sigle sindacali hanno chiesto con forza di aumentare il più possibile il tabellare, rendendo residuale gli incrementi delle parti variabili della retribuzione. L’Aran si è mostrata aperta al confronto e disponibile al dialogo.
Per quanto riguarda la parte normativa, sono state presentate alcune novità proposte dall’Aran, come la possibilità di ricostituire il rapporto di lavoro non solo nell’ultima azienda ma in una delle aziende in cui il medico che si è dimesso ha lavorato negli ultimi 5 anni; l’esclusione del periodo di prova per gli specializzandi assunti con il decreto Calabria; previsti infine l’obbligo di effettuare le ferie, adeguando il contratto ad una direttiva europea, ma anche la possibilità di poterle decurtare durante il periodo di preavviso; il patrocinio legale offerto dall’azienda in caso di aggressione. Inoltre, sempre in un’ottica di maggiore flessibilità del lavoro e di maggiore attrattività per la professione e l’avanzamento della carriera, si è chiesto la possibilità del riconoscimento dell’anzianità di servizio anche qualora si sia prestata attività in materie affini ed equipollenti. Il clima della riunione è stato disteso e mi è sembrato aperto ad una fattiva collaborazione per addivenire in tempi brevi alla firma del nuovo contratto.
La prossima riunione è stata calendarizzata per il 27 ottobre.
Avvocato Elisabetta De Castro
