Ieri si è conclusa la terza giornata di trattative per il rinnovo del CCNL 2022-2024 dei medici e dei dirigenti sanitari. Nel corso della trattativa l’Aran ha illustrato la nuova proposta di ripartizione delle risorse, che prevede una riduzione del fondo di risultato, in modo da non intervenire sull’algoritmo dell’orario di lavoro (da 37 euro a 15 euro al mese) e del fondo delle condizioni di lavoro (da 41 a 30 euro al mese). Viene aumentato invece il fondo degli incarichi: da 79,90 euro a 112,90 euro al mese, con una rivalutazione del 38% della parte fissa degli incarichi di base e del 16% degli altri incarichi, esclusa l’indennità di struttura complessa che viene aumentata del 6%. Complessivamente, l’83% delle risorse verrebbe utilizzato per rivalutare le voci fisse e il 17% per le voci variabili. Nella proposta precedente invece il rapporto era 78% per le voci fisse e il 22% per quelle fisse. I sindacati hanno però chiesto di cercare di arrivare al 90% per le parti fisse ed il 10% per le variabili. Rimane da risolvere, tuttavia, la sperequazione subita dagli extramoenisti nella retribuzione di incarico, che risulta quasi dimezzata rispetto ai colleghi che hanno optato per l’esclusività. È stato inoltre chiesto di prevedere il riconoscimento dell’incarico iniziale ai dirigenti assunti a tempo indeterminato sin dall’atto dell’assunzione, e non dal superamento del periodo di prova, e una definizione precisa e univoca dei dipendenti che hanno diritto all’indennità di pronto soccorso. Ulteriore richiesta ha riguardato la clausola di garanzia, richiedendo un aumento anche per le fasce con anzianità uguale e superiore a 15 anni e per quelle uguale o superiore a 20 anni. La prossima riunione è prevista per il 10 novembre.
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